Dal 1993, anno di formazione dei Bràul, con all'attivo tre cd ("La corte di Lunas", "Cjaràndis" e "La farina dal Diàul"), il gruppo nato dalla passione di Claudio Mazzer per il genere folk, si è fatto apprezzare e amare sia da un pubblico sempre più vasto che dalla critica nazionale ed internazionale. Ne parliamo con Claudio Mazzer, compositore, ricercatore e arrangiatore principale.
— Quale è stata la linea evolutiva dei Bràul?
«Siamo partiti suonando tutto quello che era folk, appartenente alle tradizioni più diverse, per poi incanalarci verso il "folk-filologico" ricostruendo le tradizioni friulane. Ora stiamo facendo un importante passo avanti che ci ha portato ad un “folk d'autore”, dove la ricerca e la conoscenza delle origini si sposano con una rielaborazione originale. D'altronde la musica folk non ha mai chiesto di essere relegata in un angolo, né di essere conservata sotto vetro: è in costante trasformazione, più di quella colta».
— Come avete forgiato il vostro inconfondibile stile?
«L'aria, il cantato, è sempre quello originale; lavoriamo molto sugli arrangiamenti. Nel brano "La farina del Diàul", ad esempio, siamo partiti da un'antica canzone carnica, sul cui archetipo abbiamo poi costruito il brano. Non abbiamo paura delle contaminazioni sonore, ma manteniamo ritmi linguistici e timbri originari».
— Qual è il fascino di questo genere?
«Per me è una tra le musiche più espressive in assoluto, in cui quasi tutti (età e gusti musicali differenti) si riconoscono o si ritrovano. Conserva arcaicità e genuinità: è un mezzo di comunicazione straordinario, un linguaggio universale».
— Prossimi progetti?
«Un nuovo cd che presenta una nuova direzione: musicare storie nuove, magri sepolte da una certa omertà, rispetto a quelle tradizionali già raccontate, ad esempio degli anni '40, '50 o anche come la vicenda di Angioletta delle Rive, accusata di stregoneria nel '600, che prosegue il sentiero già imboccato con il brano dedicato a Menocchio. In cantiere c'è anche una collaborazione con Paolo Cossi, ovvero musicare un fumetto…!!)».
Clelia Delponte